Recensione New Pleasures concerto allo Scumm 13 ottobre 2024
A cura di Massimo Burn
photo credit: Irene Marcone
Iniziare un articolo su un gruppo citando un altro articolo: il 22 maggio 1974 scriveva John Landau: "ho visto il futuro del rock and roll e il suo nome è Bruce Springsteen" Da allora (ma anche prima, invero) fino ad oggi il rock, di cui si vedeva ancora un futuro, ha dovuto affrontare attacchi da ogni dove: dal pop, dal rap, dalle commissioni del senato americano (paladino : Frank Zappa) sempre resistendo alla grande e uscendone perfino rafforzato paradossalmente nelle forme più Indie e underground , quantomeno finora, ove tra cancel culture e streaming globale, non ancora sappiamo quali saranno i prossimi sviluppi del nostro genere preferito. Davvero possiamo ancora credere al nume Neil Young quando recitava "rock n' roll can never die"? Ebbene, 40 anni dopo lo storico articolo, non ho potuto fare a meno di pensare ai due suddetti pilastri del rock ascoltando i New Pleasures. Per il momento attivi dal vivo, quartetto con base in quel di Pescara, ovvero provincia della provincia (non è una ripetizione) di quella che fu l'estrema provincia americana, e con uno stupefacente innesto proveniente da San Francisco nella figura del cantante, chitarrista e compositore Rene Love, i New Pleasures sono pronti a continuare la tradizione del rock con tale convinzione dovuta alla certezza di possederne il quid. La scatola nera. Il cuore, i muscoli e il sudore. Ma procediamo con ordine: se cito gruppi come i 20/20 oppure Marshall Crenshaw, oppure i The Posies, probabilmente ai più questi nomi non diranno granché. Maggiori possibilità invece avrò se cito The Cars, ancor più Nick Cave, sfondando poi l'inconscio collettivo se sventolo il termine New wave. Ebbene tutti questi gli echi (non sopporto il termine "influenze") in ciò che ho ascoltato durante i concerti dei New Pleasures. Fatto sta che senza i carneadi che ho citato, così come una miriade di altri che sollevavano, misconosciuti, le sorti del rock quello vero solcando e sfondando le assi di palchi per tutta la costa occidentale degli USA e non solo degli USA, non si sarebbero potuti forse emergere né i Cars né Nick Cave (con bene placito per la new wave a parte). Questa commistione di forme archetipali del rock sono quelle che ritroviamo oggi nei New Pleasures. Seguendo la scaletta dei brani il primo pezzo ascoltato è "Times" che esordisce con un intro di tastiere per poi proseguire, in puro Cars style, frammezzato come è nel dialogo tra chitarra e tastiere, e che apre la strada al secondo brano, "Postcards", dal ritmo così deciso con quel "protect yourself" ripetuto e scandito in modo così anthemico da farlo pensare primo hit della band. "Fake it", ballata in acustico che trascina in un mondo altro, onirico al punto giusto tanto suggerito da quel fraseggio di chitarra quanto possibile da realizzare, con un testo che fa da motore trascinante per tutto il brano e che recita: "fake it still you make it". Come pure ci portano altrove le successive "Last stand" e "Stay a while", ballata dal puro DNA americano che paga il tributo ad ore ed ore di ascolto di radio college indipendenti estraendone alchemicamente il meglio. Tra lo psichedelico e la New wave con accenni di dream pop. Fa da contraltare invece "The stranger", potente giro rock con un dirompente inizio chitarristico, cui si arriva non prima di passare attraverso le sonorità di "Girl boy", cover del pezzo dei Blonde Red head che insieme a "Cosmic" rendono giustizia all'aspetto crooner e quasi …gessato del quartetto, elemento anche questo da tenere in considerazione nei futuri sviluppi sonori che prenderà la band, con tastiere e batteria in puro stile swing, lunghi solo di tastiere, ed un mid tempo tipicamente seventies, che riporta nientemeno che ai migliori 10cc. Nulla si basa sul nulla, niente può essere inventato ex novo e, alieni dal rinnegare il passato, peccando inevitabilmente di tracotanza come succede oggi alle odierne band punite con un picco di esagerata eccitazione cui segue l'inevitabile oblio eterno: ecco invece i New Pleasures, destinati a rimanere nel cuore di chi li ascolta, futuro del Rock and Roll perché essi stessi Rock and Roll.